Ho appreso dell’esistenza di uno scritto anonimo che stà circolando, pieno di livore nei miei confronti, di falsità e di considerazioni tanto infondate quanto gratuite. Provo una grande compassione verso chi lo ha elaborato, ritenendo di aver sempre operato con trasparenza - sia in ambito pastorale che amministrativo - senza aver fatto torto ad alcuno.
Nella consapevolezza della mia autonomia decisionale, derivante dal ruolo che mi è stato affidato, sono stato e sono sempre disponibile al dialogo e al confronto in ordine alle varie scelte e decisioni che quotidianamente ho la responsabilità di prendere. Sulle questioni che sono state strumentalmente sollevate nell’anonimo scritto ho già dato esaurienti spiegazioni in varie sedi ed in precedenti occasioni.
Non posso non rilevare come gli anonimi firmatari si siano di fatto sottratti ad un civile e sereno confronto, ad esso preferendo la non identificata (per ora) tastiera di un computer o cellulare.
Le lettere anonime sono e rimangono un grave segno di inciviltà e denotano una incapacità a sapersi confrontare serenamente.
Non mi resta che pregare e rispondere con le parole del Vangelo. "Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male" (Lc 6,27-28). Possono essere salutari e illuminanti le parole di Papa Francesco, pronunciate in varie occasioni sulla gravità, per un cristiano e per una persona civile, delle calunnie e della maldicenza.
"Perché, voi sapete, anche le parole uccidono! Quando io sparlo, quando io faccio una critica ingiusta, quando io “spello” un fratello con la mia lingua, questo è uccidere la fama dell’altro! Anche le parole uccidono". (Angelus, 7 settembre 2014)
Perché non si uccide solo con un coltello o una pistola, si può prendere la mira e premere il grilletto in un altro modo, attraverso la calunnia, la denigrazione, la sistematica maldicenza. Il quinto comandamento “non uccidere” andrebbe rivisto, ampliato, chissà, magari per mettere in guardia sui danni irreversibili che si commettono quando si mettono in giro delle chiacchiere, delle falsità, dei gossip costruiti sul nulla, solo per colpire alle spalle qualcuno.
Oliena il 3 aprile 2016
Domenica della Divina Misericordia
Don Giuseppe Mattana