Il « Gloria » - La dossologia trinitaria è il traguardo della contemplazione cristiana. Cristo è infatti la via che ci conduce al Padre nello Spirito. Se percorriamo fino in fondo questa via, ci ritroviamo continuamente di fronte al mistero delle tre Persone divine da lodare, adorare, ringraziare. È importante che il Gloria, culmine della contemplazione, sia messo bene in evidenza nel Rosario. Nella recita pubblica potrebbe essere cantato, per dare opportuna enfasi a questa prospettiva strutturale e qualificante di ogni preghiera cristiana. (RVM, 34)

Tra i limiti di una società fortemente tecnologizzata e mass-mediatica, c'è anche il fatto che il silenzio diventa sempre più difficile. Come nella Liturgia sono raccomandati momenti di silenzio, anche nella recita del Rosario una breve pausa è opportuna dopo l'ascolto della Parola di Dio, mentre l'animo si fissa sul contenuto di un determinato mistero.(RVM, 31)

Ripetere il nome di Gesù – l'unico nome nel quale ci è dato di sperare salvezza (cfr At 4, 12) – intrecciato con quello della Madre Santissima, e quasi lasciando che sia Lei stessa a suggerirlo a noi, costituisce un cammino di assimilazione, che mira a farci entrare sempre più profondamente nella vita di Cristo. (RVM, 33)

Pregare per i governanti - «Noi dobbiamo crescere in questa coscienza di pregare per i governanti» ha rilanciato il Papa. Di più: «Io vi chiedo un favore: ognuno di voi prenda oggi cinque minuti, non di più. Se è governante, si domandi: “Io prego a quello che mi ha dato il potere tramite il popolo?”. Se non è governante, “io prego per i governanti? Sì, per questo e per quello sì, perché mi piace; per quelli, no”». Ma sono proprio quelli che «hanno più bisogno». Dunque, è opportuno chiederci: «Prego per tutti i governanti? E se voi trovate, quando fate l’esame di coscienza per confessarvi, che non avete pregato per i governanti, portate questo in confessione. Perché non pregare per i governanti è un peccato».(da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLVII, n.214, 18-19/09/2017)

Già Paolo VI ricordò, nell'Esortazione apostolica Marialis cultus, l'uso praticato in alcune regioni di dar rilievo al nome di Cristo, aggiungendovi una clausola evocatrice del mistero che si sta meditando.(37) È un uso lodevole, specie nella recita pubblica. Esso esprime con forza la fede cristologica, applicata ai diversi momenti della vita del Redentore. È professione di fede e, al tempo stesso, aiuto a tener desta la meditazione, consentendo di vivere la funzione assimilante, insita nella ripetizione dell'Ave Maria, rispetto al mistero di Cristo. (RVM, 33)

La Casa di Nazareth non è una reliquia del passato, essa ci parla nel presente e ci provoca a un esame di coscienza. Dobbiamo domandarci se siamo realmente aperti anche noi al Signore, se vogliamo offrirgli la nostra vita perché sia una dimora per lui; oppure se abbiamo un po’ di paura della presenza del Signore, se abbiamo paura che essa possa limitare la nostra dignità, se vogliamo forse riservarci una parte della nostra vita che vorremmo appartenesse solo a noi e non fosse conosciuta da Dio, che non dovrebbe avvicinarsi ad essa.  (Dall’Omelia del  cardinal Joseph Ratzinger – ora Benedetto XVI - tenuta a Loreto l’8 settembre 1991, in occasione della festività della Natività di Maria)

Il baricentro dell'Ave Maria, quasi cerniera tra la prima e la seconda parte, è il nome di Gesù. Talvolta, nella recitazione frettolosa, questo baricentro sfugge, e con esso anche l'aggancio al mistero di Cristo che si sta contemplando. Ma è proprio dall'accento che si dà al nome di Gesù e al suo mistero che si contraddistingue una significativa e fruttuosa recita del Rosario. (RVM, 33)

Maria impersona il messaggio vivo di Dio. Ma cosa ci dice di più precisamente la vita di Maria oggi, nel giorno della sua nascita? Mi sembra che proprio il santuario di Loreto, costruito attorno alla Casa terrena di Maria, costruito attorno alla Casa di Nazareth, possa aiutarci a capire meglio il messaggio della vita della Madonna. Queste pareti conservano per noi il ricordo del momento nel quale l’angelo venne da Maria con il grande annuncio dell’Incarnazione, il ricordo della sua risposta: “Eccomi, sono la serva del Signore”. (Dall’Omelia del  cardinal Joseph Ratzinger – ora Benedetto XVI - tenuta a Loreto l’8 settembre 1991, in occasione della festività della Natività di Maria)

Il ripetersi, nel Rosario, dell'Ave Maria, ci pone sull'onda dell'incanto di Dio: è giubilo, stupore, riconoscimento del più grande miracolo della storia. È il compimento della profezia di Maria: « D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata » (Lc 1, 48). (RVM, 33)

Novena  a N.S. di Monserrata (30 agosto-7 settembre) - Maria, con la totalità della sua persona, è un messaggio vivo di Dio per noi. Perciò Maria non appartiene al passato, Maria è contemporanea a noi tutti, a tutte le generazioni. Con la sua disponibilità alla volontà di Dio ha quasi trasferito, consegnato il tempo umano della sua propria vita nelle mani di Dio e, così, ha unito il tempo umano con il tempo divino. Con il suo presente permanente, perciò, Maria trascende la storia ed è presente sempre nella storia, presente con noi.  (Dall’Omelia del  cardinal Joseph Ratzinger – ora Benedetto XVI - tenuta a Loreto l’8 settembre 1991, in occasione della festività della Natività di Maria)

È in rapporto al Padre che Egli ci fa fratelli suoi e fratelli tra di noi, comunicandoci lo Spirito che è suo e del Padre insieme. Il Padre nostro, posto quasi come fondamento alla meditazione cristologico-mariana che si sviluppa attraverso la ripetizione dell'Ave Maria, rende la meditazione del mistero, anche quando è compiuta in solitudine, un'esperienza ecclesiale.(RVM 32)

Non è forse vero che l’uso sconsiderato della creazione inizia laddove Dio è emarginato o addirittura se ne nega l’esistenza? Se viene meno il rapporto della creatura umana con il Creatore, la materia è ridotta a possesso egoistico, l’uomo ne diventa “l’ultima istanza” e lo scopo dell’esistenza si riduce ad essere un’affannata corsa a possedere il più possibile. (Benedetto XVI - Udienza generale 26 Agosto 2009)

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