[365] Tredicesima regola. Per essere certi in tutto, dobbiamo sempre tenere questo criterio: quello che io vedo bianco lo credo nero, se lo stabilisce la Chiesa gerarchica. Infatti noi crediamo che lo Spirito che ci governa e che guida le nostre anime alla salvezza è lo stesso in Cristo nostro Signore, lo sposo, e nella Chiesa sua sposa; poiché la nostra santa madre Chiesa è guidata e governata dallo stesso Spirito e signore nostro che diede i dieci comandamenti. (S. Ignazio di Loyola, Esercizi Spirituali, Regole)

Cuore di Gesù, ricoperto di obbrobri -

Le parole delle Litanie del Sacro Cuore ci aiutano a rileggere il Vangelo della Passione di Cristo. -

Ripassiamo con gli occhi dell’anima attraverso quei momenti e avvenimenti: - dalla cattura nel Getsemani al giudizio di Anna e di Caifa, alla sentenza mattutina del Sinedrio, al tribunale del governatore romano, al tribunale di Erode galileo, alla flagellazione, all’incoronazione di spine, alla sentenza di crocifissione, alla Via Crucis fino al luogo del Golgota, e, attraverso l’agonia sull’albero dell’ignominia, fino all’ultimo “Tutto è compiuto”. (Giovanni Paolo II,dall’Angelus del 24 agosto 1986)

[364] Dodicesima regola. Dobbiamo evitare di fare paragoni tra noi vivi e i beati del cielo. Infatti si sbaglia non poco, dicendo per esempio: questi ne sa più di sant'Agostino, è uguale o superiore a san Francesco, è un altro san Paolo per bontà e santità, e così via. (S. Ignazio di Loyola, Esercizi Spirituali, Regole)

Pietro è qui. È la sua festa, la memoria del suo martirio, che, in segno di supremo amore e di suprema testimonianza, Cristo stesso gli aveva preannunciato (Io. 21, 18). È qui: che cosa gli chiederemo?  Noi cattolici, noi romani specialmente, gli chiederemo ciò ch’è proprio del suo particolare carisma apostolico, la fermezza, la solidità, la perennità, la capacità di resistere all’usura del tempo e alla pressione degli avvenimenti, la forza di essere nella diversità delle situazioni sempre sostanzialmente eguali a noi stessi, di vivere e di sopravvivere, sicuri d’un Vangelo iniziale, d’una coerenza attuale, di una meta escatologica. La fede, voi direte. Sì dobbiamo domandare a Pietro la fede, quella che da lui e dagli Apostoli ci deriva… (Paolo VI, Omelia 29 giugno 1969)

Martedì 18 luglio

E dissi: "Beato colui che sarà stato formato da te, o Signore, e da te istruito intorno alla legge, così che gli siano alleviati i giorni del dolore" ed egli non sia desolato su questa terra (Sal 93,12s). Io, dice il Signore, fin dall'inizio ammaestrai i profeti, e ancora non manco di parlare a tutti. Ma molti sono sordi e duri alla mia voce. Numerosi sono coloro che ascoltano più volentieri il mondo che Dio, e seguono più facilmente i desideri della carne che la volontà di Dio. (Imitazione di Cristo, Libro terzo, cap.III)

L’amore che ha consumato il Cuore di Gesù – l’amore che ha causato la morte del suo Cuore - era ed è una potenza invincibile. Mediante l’amore del Cuore divino, la morte ha riportato la vittoria sul peccato. È divenuta sorgente di vita e di santità. Cristo stesso conosce fino in fondo questo mistero redentore del suo Cuore. Ne è il testimone immediato. Quando dice agli Apostoli: “Ricevete lo Spirito Santo per la remissione dei peccati”, rende testimonianza a quel Cuore che è propiziazione per i peccati del mondo.  Maria, che sei rifugio dei peccatori, avvicinaci al Cuore del tuo Figlio!  (Giovanni Paolo II, dall’Angelus del 17 agosto 1986)

Secondo giorno : Maria, splendida nel servizio
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In ascolto alla Parola: La visitazione (Lc 1, 39-45)
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Riflessione: Subito dopo aver ricevuto l'annuncio dall'angelo, la Madre del Signore, parte per andare a trovare sua cugina Elisabetta, anziana, che attende un bambino. Il Vangelo ci dice che parte in fretta per andare a mettersi a servizio di chi ha bisogno. La Vergine non si "monta la testa" perché in lei si compirà la speranza d'Israele, ma, nell'umiltà più completa, parte per andare a prestare il suo servizio nei piccoli e semplici lavori di casa.

In preghiera: Madre Maria, esperta nel servizio, aiutaci a capire che è solo nella dimensione dell'essere servi gli uni degli altri che possiamo essere dei veri seguaci di tuo Figlio. Madre Maria, esperta nel servizio, rendici capaci di essere sempre disponibili verso coloro che ogni giorno incontriamo nel nostro cammino.

Una fiamma viva di amore ha consumato il Cuore di Gesù sulla Croce. Questo amore del Cuore fu la potenza propiziatrice per i peccati. Ecco ha superato - e supera per sempre - tutto il male contenuto nel peccato, tutto l’allontanamento da Dio, tutta la ribellione della libera volontà umana, ogni cattivo uso della libertà creata, che si oppone a Dio e alla sua santità. (Giovanni Paolo II, dall’Angelus del 17 agosto 1986)

Non mi parli Mosè o qualche altro profeta; parlami invece tu, Signore Dio, che ispiri e dai luce a tutti i profeti: tu solo, senza di loro, mi puoi ammaestrare pienamente; quelli, invece, senza di te, non gioverebbero a nulla. Possono, è vero, far risuonare parole, ma non danno lo spirito; parlano bene, ma, se tu non intervieni, non accendono il cuore; lasciano degli scritti, ma sei tu che ne mostri il significato; presentano i misteri, ma sei tu che sveli il senso di ciò che sta dietro al simbolo; emettono ordini, ma sei tu che aiuti ad eseguirli; indicano la strada , ma sei tu che aiuti a percorrerla. Essi operano solamente all'esterno, ma tu prepari ed illumini i cuori; essi irrigano superficialmente, ma tu rendi fecondi; essi fanno risuonare delle parole, ma sei tu che aggiungi all'ascolto il potere di comprendere. .( Imitazione di Cristo, libro III, cap. II)

Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù -

Desideriamo soprattutto che il culto al sacro Cuore si realizzi nell'eucaristia che è il dono più prezioso. Di fatto, nel sacrificio dell'eucaristia il nostro stesso Salvatore si immola e viene assunto, «sempre vivo per intercedere per noi» (Ebrei 7,25): il suo Cuore è aperto dalla lancia del soldato, il suo sangue prezioso misto ad acqua si effonde sul genere umano. In questo sublime vertice e centro di tutti i sacramenti, si gusta la dolcezza spirituale alla sua stessa fonte, si celebra la memoria di quell'immenso amore che nella passione Cristo ha dimostrato…  Ci sembrano queste delle ragioni molto opportune perché il culto del sacro Cuore che - lo diciamo addolorati - si è affievolito in alcuni, rifiorisca sempre più, e sia da tutti stimato come una egregia forma di pietà necessaria anche ai nostri tempi e richiesta dal concilio Vaticano II, perché Gesù Cristo, re e centro di tutti i cuori, «capo del corpo della chiesa, primogenito dei risorti, realizzi il suo primato su tutto e su tutti» (Colossesi 1,18) (Paolo VI, Lettera apostolica Investigabiles divitias Christi, 6.2.1965)

Dissero una volta a Mosè i figli di Israele: "Parlaci tu, e potremo ascoltarti; non ci parli il Signore, affinché non avvenga che ne moriamo" (Es 20,19). Non così, la mia preghiera, o Signore. Piuttosto, con il profeta Samuele, in umiltà e pienezza di desiderio, io ti chiedo ardentemente: "Parla, o Signore, il tuo servo ti ascolta" (1 Sam 3,10). .( Imitazione di Cristo, libro III, cap. II)

Cuore di Gesù, generoso verso coloro che ti invocano! Mediante questa generosità l’amore non si esaurisce, ma cresce. Cresce costantemente. Tale è la natura misteriosa dell’amore. E tale è pure il mistero del Cuore di Gesù, che è generoso verso tutti. Si apre per tutti e per ciascuno. Si apre completamente da sé stesso. E in questa generosità non si esaurisce. La generosità del Cuore rende testimonianza al fatto che l’amore non è soggetto alle leggi della morte, ma alle leggi della Risurrezione e della vita. Rende testimonianza al fatto che l’amore cresce con l’amore. Tale è la sua natura. (Giovanni Paolo II, dall’Angelus del 3 agosto1986)

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